lunedì 27 maggio 2019

CREDITS

Erbario un verde percorso 

è stato realizzato nell’anno scolastico 2018-2019
dalle classi del Tempo prolungato 2D e 3D.

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 2D
 FILIPPO ASCANI
 OLIVIA BISACCIONI
 \\\\MARGHERITA BRANDA
 IRENE CAMPANELLA
 SOKINA CHAHI
 SALVATORE CONSOLAZIO
 SARA DONNARUMMA
 LORENZO GIOMBOLINI
 GIADA HUANG YI GIULIA IACHINI
 SAMI KALBOUSSI
 ANGELICA LAMINCIA
 RICCARDO LANARI
 EDOARDO LUCARINI
 SOFIA MASSINELLI
 CECILIA MENZO FANALI
 MARTINA MIGLIACCI
 CHIARA MONTARANI
 EMMA PAGLIARI
 ALESSIA PLATONI
 LORENA ANAMARIA POPESCU
 GIOIA TARKO
 RAFFAELE TENERINI
 ELIA TOMASSINI
 FRANCESCA TOMASSINI
 GIULIA ZUGARINI

 3D
 GABRIELE AMBROGLINI
 GIULIA AMBROGLINI
 GIORGIA BIAGIONI ANGELI
 CAMILLA BOCCALI
 FRANCESCO BRESCARO
 CESARETTI MARIA VITTORIA
 ALESSIA CILIANI
 ELENA CUPPOLONI
 REBECCA MACCIONI
 ALICE MICCIO
 MATILDE MONNI
 FEDERICO MONTIGIANI
 ELISABETTA MORETTI
 FRANCESCO PALUSHI
 SOFIA PERELLI
 SARA ROMANI
 CECILIA SUPINI
 EDOARDO TENERINI
 ARTA TURKESHI
 ELVIN ZIKA
 GIOVANNI ZUGARINI

Gli alunni hanno sviluppato il progetto insieme ai professori Lorena Bottiglio, Maria Cristina Ceccarelli, Anna Maria Scappini, Veronica Severi, in collaborazione con Stefano Cappelli, Paolo Antonio Manetti, Tatiana Piantoni.





Una produzione della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Omnicomprensivo Mameli-Magnini di Deruta. 

Il materiale è pubblicato con licenza CC-BY.

venerdì 26 aprile 2019

Gelso, Qr



Morus alba



Morus alba

Riti natalizi della quercia in Valnerina di Cecilia e Sara

Riti natalizi della quercia in Valnerina

Esaminando gli usi natalizi della Valnerina e, specialmente, le usanze concernenti il ceppo di Natale si avvertirà come il tradizionale “cippu” da porre nel camino, secondo la tradizione, doveva essere ricavato da un albero di quercia per invocare la  resistenza al fuoco di questo legno duro e fibroso e per rendere ragione del prestigio sacrale di cui la quercia gode fin dalla notte dei tempi. 

Nei riti natalizi, la quercia esprime una serie di significati connessi all’abbondanza, alla stabilità e alla durata del legno inerente all’azione distruttiva del fuoco e del nucleo familiare, in primo luogo, del paterfamilias ,le cui formule augurali auspicano di poter accendere, in occasione del prossimo Natale, un nuovo fuoco; non a caso nel mondo antico la quercia, che il paganesimo consacra al Padre degli dei, si prestava ad essere assunta simbolo di paternità. 

Tra gli usi natalizi, è necessario menzionare un costume che, nelle sue ultime espressioni, è ridotto ormai a un gioco per bambini sprovvisto di significato. In occasione della vigilia di Natale, a Ponte di Cerreto, i bambini passano di casa in casa, provvisti di una sorta di mazzuolo di legno, a battere sul ciocco di Natale affinchè si sprigionasse una moltitudine di scintille. Lo sprizzare delle scintille dal ceppo veniva interpretato come auspicio di prosperità e ricchezza.

Il ceppo natalizio, antesignano del fuoco solstiziale paleocristiano, era tradizionalmente associato alla fertilità e all’abbondanza, tanto che la comunità rurale della Valnerina era solita trarre auspici dal fuoco del ceppo ponendo sul legno ardente gli alimenti della povera  dieta contadina.Stesse considerazioni vanno fatte a proposito della virtù fecondante ed apotropaica annessa alla cenere ed ai carboni del ceppo natalizio i quali venivano sparsi ai piedi degli alberi da frutta senza dimenticare che, in molti luoghi, ai frammenti carbonizzati del ceppo natalizio si attribuiva il potere di difendere la casa dal folgore.

 A proposito della relazione fra quercia e fecondità, tra i Wend, il 2 di Luglio, si piantava al centro del villaggio una quercia sulla cima della quale si innalzava un gallo di ferro per poi danzare attorno all’alto fusto del gigante, facendo girare in tondo il bestiame per ottenere salute e riproduzione.

Risultati immagini per quercia

La quercia è un antinfiammatorio naturale?

Sì, sembra proprio che la quercia sia un antinfiammatorio naturale

Secondo la farmacopea tradizionale, dalla corteccia si estrae un prodotto che è utile contro le infiammazioni intestinali e della pelle, contrasta la febbre e rafforza l'organismo. Anche nei rimedi naturali dei Fiori del dottor Bach esiste l'“Oak”, che oltre che avere la funzione di tonico, rende più forte il carattere. Effettivamente si riconoscono nell'estratto di corteccia, delle foglie, delle gemme, delle radici e persino delle galle, dei principi attivi: tannini, acido gallico, sostanze amare e resine. Un uso eccessivo delle sostanze derivate dalla quercia può però essere tossico: ciò è dovuto in particolare ai composti tannici... e sono da evitare anche in caso di allergia agli stessi. Bisogna ricordare che se si vuole assumere l'estratto di quercia, serve sempre l'indicazione del medico, perché esso può limitare l'assorbimento di altre sostanze utili all'organismo e anche di altri farmaci presi contemporaneamente.
Per Edward Bach, tra le 38 tipologie di persone da lui individuate, c'è quella Oak: "Sono le persone che lottano e si battono energicamente per risolvere i problemi della vita quotidiana. Sono perseveranti e ostinati... Sono persone coraggiose, che combattono senza mai perdere la speranza o diminuire l'impegno… ”.

giovedì 25 aprile 2019

Canna


Arundo donax

Pioppo gatterino


Populus x canescens

Berretta del prete


Euonymus europaeus

Roverella

Leccio

Quercus ilex

Filemone e Bauci

Robinia, Qr

Robinia pseudoacacia



La robinia

Cinquenervia, Qr

Plantago major


Acero di monte, Qr


Acer pseudoplatanus




Pioppo bianco, Qr

Populus alba



Acero campestre, Qr

Acer campestre


giovedì 11 aprile 2019

Il Santuario della Madonna della Ghianda

Dove si trova

Il Santuario della Madonna della Ghianda si trova nel comune di Somma Lombardo, in provincia di Varese. 

La leeggenda narra che...

Al nome di Madonna della Ghianda è collegata una leggenda: nel XIII secolo, in un bosco vicino al paese di Mezzana, ad una giovane ragazza sordomuta che pascolava un gregge di pecore apparì una luce tra i rami di una quercia. Le si manifestò l'immagine di una grande Madonna. La Madonna le chiese di andare a chiamare suo padre. Il padre venne con altri suoi compagni, ma quando arrivarono dove la ragazza aveva visto la Madonna, essi non videro nulla. Qualche tempo dopo  la ragazza guarì miracolosamente dalla sua malattia.  I fedeli per onorare il luogo dell'apparizione, ovvero la quercia detta anche ghianda in dialetto) costruirono un tempio intitolato "Madonna della Ghianda".

La storia del santuario si può suddividere in tre tempi: prima era una semplice cappelletta di campagna, poi divenne una chiesa di piccole dimensioni, e infine un  Santuario, progettato da Pellegrino Tibaldi.

 Lo storico Ludovico Melzi (1837-1910) descrisse così il fatto: «L'apparizione miracolosa della Vergine ad una povera villanella che pasceva gli armenti presso una quercia, diede occasione, correndo il secolo XIII, all'erezione di una modesta celletta, in un luogo che fu poi detto alla Madonna della Ghianda."In seguito, lo storico aggiunse: «Il Santuario era ad una sola navata, lunga circa 14 metri, larga nove, col tetto a tegole su capriate, un altare, una sola porta d'ingresso, quattro bifore, due per lato che davano luce all'ambiente.»


Foto di: Alessandro Vecchi 



Affresco di Michelino da Besozzo nell'antica abside

Foto di: Alessandro Vecchi


Gli altri miracoli

Dopo il primo miracolo se ne verificarono altri: Antonio Visconti raccontò di suo figlio Andrea, di 5 anni, che era muto dopo una il  una malattia, andò al Santuario e, quando tornò a casa, parlava perfettamente. 

Un uomo, Giovanni de Batinidis di Magenta, era gobbo, non poteva sostenersi senza bastone. Alla vigilia del Corpus Domini, Giovanni visitò il Santuario della Madonna della Ghianda. Quando si mise dinanzi a Santo Stefano, gli sembrava che qualcuno lo percuotesse con una bacchetta sulla schiena proprio dove gli provava più dolore. Dopo otto giorni tornò al santuario, e dopo quella visita riuscì a camminare senza aver bisogno del bastone.    

Di Filippo, Irene, Edoardo

mercoledì 10 aprile 2019

Acero campestre, Powtoon Iachini,Chahi,Tenerini



La quercia delle streghe


Che cosa: la Farnia delle Streghe.

Dove: al parco di villa Carrara, in provincia di Lucca. 

Caratteristiche: l'albero ha circa 600 anni, è alto 15 metri e largo 4 metri; la sua chioma, a differenza degli altri alberi, si sviluppa orizzontalmente. 

Storia: attualmente questo albero è in ottime condizioni però ebbe diversi problemi durante il corso della sua vita. Durante la Seconda guerra mondiale i nazisti individuarono questa quercia come legna da ardere, ma poi il progetto di abbatterla fu abbandonato. 
In seguito fu colpita da un fulmine che le causò diversi danni. 
Oggi le sue radici hanno dei problemi a causa dei turisti che calpestano il terreno attorno. 

Leggende: il nome deriva da una leggenda che sosteneva che i rami si sviluppassero in maniera orizzontale perché sorretti dalle streghe. 
Un’altra leggenda narra che questa quercia sia quella in cui fu impiccato Pinocchio dagli assassini che lo volevano derubare.




Foto by Gianmarco Fusari
               
Di Iachini, Tenerini, Chahi.

Major Oak di Robin Hood

                                                     
Il Major Oak di: Dadulinka



Il Major Oak è un'enorme quercia che si trova nel villaggio di Edwinstowe nel cuore della foresta di Sherwood in Inghilterra e si crede che sia il luogo dove Robin Hood e la sua banda si accampavano. 
La pianta pesa circa 23 tonnellate e ha una circonferenza di ben 10 metri! 
L'albero ha un’età compresa tra gli 800 e i 1000 anni e, secondo alcune teorie, la sua strana forma deriva dall’unione di due alberi durante la crescita oppure dal fatto che questa pianta è stata potate ed è cresciuta più in larghezza che in altezza. 
Il nome di quercia "maggiore" le venne dato dal maggiore Hayman Rooke ed è stato proprio lui che nel 1790 diede la prima descrizione dettagliata di questo albero. 
I rami estremamente pesanti di questa pianta sono sorretti da piloni fin dall'Epoca Vittoriana
Nel febbraio del 1998 la compagnia soprannominata “Amici del Major Oak” ha cominciato a coltivare alberi da lei clonati portando le sue ghiande in tutto il mondo. 
Nel 2003 a Dorset, nel Regno Unito, è iniziata una piantagione di ben 260 piante derivate dalla famosa quercia
Nel 2002 il Major Oak fu nominato come uno dei cinquanta alberi che appartengono all'eredità nazionale della Gran Bretagna. 
Nel 2005 questa storica quercia fu proclamata come una delle meraviglie d’Inghilterra dal programma televisivo Seven Natural Wonders .


Di: Francesca Tomassini, Angelica Lamincia, Emma Pagliari.

mercoledì 3 aprile 2019

La quercia dello sposo: la quercia che fa innamorare

La quercia dello sposo: la quercia che fa innamorare

"Non ci crederete mai!
Esiste una quercia che fa innamorare davvero le persone!"
The Bridengroom’s Oak è una quercia che si trova fuori Eutin in Germania. Ha persino un indirizzo postale dove vengono inviate le lettere da tutto il mondo. La sua storia inizia circa 100 anni fa, da una storia d’amore.
Intorno al 1890 una ragazza di nome Minna si innamorò di Wilhelm, ma il padre della ragazza le proibì di vederlo.
I due innamorati si scambiavano lettere d’amore lasciandole in un nodo dell’albero, chiamato “Quercia Dello Sposo”. Dopo un anno il padre scoprì tutto, ma inaspettatamente, diede loro il permesso di sposarsi. E i due lo feceri il 2 giugno 1891 proprio sotto i rami della quercia, che contribuirono a mantenere vivo il loro amore.
La storia si diffuse in tutta la Germania, così le persone iniziano a scrivere delle lettere e a inviarle all'albero.
Nel 1927 le poste tedesche gli assegnarono un indirizzo postale in maniera tale che tutti potessero inviare all'albero la loro lettera d’amore. Chi cerca l'amore e l'anima gemella può liberamente controllare le lettere che sono sull'albero e portare via quella a cui vogliono rispondere.
All'albero è legata anche un’altra leggenda: se una donna cammina intorno al tronco per tre volte sotto la luna piena mentre pensa al suo amato, senza parlare o ridere, lo sposerà entro un anno.
La quercia dello sposo è l’unica al mondo con un unico indirizzo postale. Sei giorni a settimana il postino porta le lettere all'albero.
Se cercate una persona da amare, scrivete a questo indirizzo e l’albero vi porterà l’amore:
BRAVTIGAMSEICHE         DAUDER FORST 23701 EUTIN, GERMANIA
💖💖💖

Autori del post: Martina Migliacci, Sofia Massinelli e Giulia Zugarini.


giovedì 28 marzo 2019

Che cos'è un albero?


Che cos'è un albero?


Questo video è stato realizzato da Giada Huang Yi e Sara Donnarumma.
che spiegano che cos'è un albero.

                                                                                      

Ghiande e Nerino umbro

GHIANDE E NERINO UMBRO: LO STATO BRADO

L'Umbria è stata da sempre una terra legata all'allevamento dei maiali. Le tecniche di produzione di salumi e prosciutti d'altronde sono definite come l'antica arte della norcineria, che prende il nome proprio dalla famosa città umbra.
Foto del Nerino umbro, di Laurenzi

Oggi in Umbria è stata ripresa la tradizionale tecnica di allevamento all’aperto dei suini, in particolare per il "nerino", che si differenzia dall’allevamento nei porcili per l’uso di grandi superfici di terreno recintate, all’interno delle quali i suini hanno a disposizione zone per l’abbeverata, l’alimentazione e il riposo. L'obiettivo è quello di far vivere i suini in modo naturale, curando anche la qualità del loro cibo e dell’ambiente, controllare le loro condizioni di salute e benessere.
Si è scelto di continuare con la tradizione dell’allevamento allo stato brado su una superficie di prato e bosco in una delle zone più incontaminate della Valnerina, nei pressi di Cerreto di Spoleto, dove il clima favorisce il naturale ambientamento e la crescita del maiale nero umbro.
Nell'area destinata all’allevamento, il maiale Nerino resta sempre attivo ed in movimento, perciò il suo corpo accumula meno grassi nocivi e più massa muscolare.
Ed ecco che la quercia fa il suo dovere e funge da sostentamento nell'allevamento dei maiali così come accadeva  sin dall'antichità.
Il nutrimento per i dolcissimi nerini è a base di prodotti naturali: soprattutto ghiande, tuberi ed erbe che i maiali si procurano grazie alle caratteristiche del terreno e dell’ambiente circostante.

Di Elena e Mavi

La quercia in araldica

                                              
L'araldica è lo studio del blasone, cioè degli stemmi.
In araldica la quercia è l'albero più nobile del blasone.
Si tratta di un simbolo che esprime forza, potenza, nobiltà, animo forte e potere.
Una quercia con le fronde incrociate (cioè spesso rappresentata come una croce di Sant'Andrea) è detta anche rovere. 


Ecco alcuni simboli tratti da Wikipedia:
                           
Quercia d'oro fruttata di quattro pezzi
(Rovedero Svizzera)

Quercia d' oro (Bayens Francia)


Di Martina, Sofia, Giulia.

sabato 23 marzo 2019

La quercia potata

LA QUERCIA POTATA
 di Hermann Hesse
By Etrusko25

Quercia potata
Ti abbiamo tagliato, albero!
Come sei spoglio e bizzarro.
Cento volte hai patito, finché tutto in te fu solo tenacia e volontà!
Io sono come te.
Non ho rotto con la vita incisa, tormentata
e ogni giorno mi sollevo dalle sofferenze e alzo la fronte alla luce.
Ciò che in me era tenero e delicato,
il mondo lo ha deriso a morte, ma indistruttibile è il mio essere
sono pago, conciliato.
Paziente genero nuove foglie Da rami cento volte sfrondati
e a dispetto di ogni pena rimango innamorato del mondo folle.

Questa poesia è stata scritta da Hermann Hesse, fa parte della raccolta “Il coraggio di ogni giorno” e parla della vita dello scrittore attraverso quella di una quercia. Hesse è convinto che, nonostante i continui tormenti, la vita riservi un tesoro.

PARAFRASI
Ti abbiamo tagliato albero. come sei spoglio e inconsueto, hai sofferto così tante volte finché in te è rimasta solo la forza e la volontà e io sono come te. Sono ancora qui in questa vita tormentata e ogni giorno combatto le sofferenze guardando verso la luce, pensando positivo. Il mondo mi ha preso in giro per le mie debolezze, ma io sono felice per quello che sono. Con pazienza creo nuove foglie da rami che sono stati tagliati e nonostante la sofferenza rimango ancora innamorato del mondo senza senso e folle.

Commento di...
Margherita
La poesia mi è piaciuta perché fa comprendere che l'autore, anche dopo tutte le sofferenze che ha vissuto, riesce ad andare avanti.
Salvatore
A me è piaciuta perché ci dice che nella vita che ci sono anche delle debolezze ma si deve trovare coraggio
Riccardo
A me questa poesia è piaciuta perché dà coraggio rispetto alla vita e racconta delle difficoltà che vivono le persone.

Creato da Margherita, Riccardo, Salvatore


giovedì 21 marzo 2019

Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda... di quercia

 Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda

Risultati immagini per tavola rotonda artù
Il primo a scrivere delle avventure di Re Artù fu Goffredo di Monmouth nella sua opera: Historia Regnum Britanniae (storia dei Regni di Britannia).
Sembra che solitamente Re Artù si riunisse intorno alla tavola rotonda con 24 cavalieri per discutere su come governare il suo regno.

Risultati immagini per great hall castello winchesterSecondo la tradizione, la tavola rotonda fu regalata ad Artù dal suocero, il padre della sua sposa, Ginevra, ed è conservata oggi sulla parete dell'ultima parte rimasta del castello di Winchester, nel Sud dell'Inghilterra.
Ha un diametro di circa 6 metri, un peso di 1200 Kg e una superficie che contiene 121 pezzi di legno, proveniente da 7 alberi di quercia differenti.
La superficie è divisa in 51 spicchi verdi e bianchi e in ognuno di essi è scritto il nome di ciascun cavaliere.
Originariamente la tavola rotonda era appoggiata sul pavimento, ma si pensa che, quando nel 1348 fu rifatto il tetto del grande salone, venne appesa alla parete.










mercoledì 6 marzo 2019

Il noce, scopriamolo




Foto di Piotr Zygulski

                           

Noce: albero o frutto?
In lingua italiana il termine può risultare ambiguo, in quanto potrebbe trattarsi di un albero oppure del frutto della pianta stessa. del genere Juglans.
Per essere più precisi diciamo che il noce è un albero del genere Junglas, mentre la noce è una tipologia di frutto composto da un guscio duro e legnoso e da un seme commestibile.


NOME LATINO
Junglas regia

HABITAT
Il noce comune è originario dell’Europa sud-orientale, ma prospera in tutta Europa e in Asia centrale dal Medio Oriente fino all’Himalaya, ora si trova anche in Corea.

STORIA
Alessandro Magno fece diffondere il “noce persiano”, poi i Romani lo introdussero in Europa e in Africa. Nel Medioevo si diffuse piano piano in tutto il mondo grazie ai mercanti che percorrevano la Via della Seta.

CURIOSITÀ
A Benevento si credeva che questo albero fosse utilizzato gli incontri tra le streghe: questa usanza deriva dalle comunità di Longobardi che si riunivano intorno al Noce per pregare il dio Odino. Le streghe, se esistevano davvero, sembra che lo utilizzassero per dei sabba o per incantesimi, altre volte per mettersi in contatto con il soprannaturale.

ALTRE INFORMAZIONI...
La noce rientra a buon diritto fra i frutti secchi oleosi, ricchi di grassi vegetali e quindi di calorie. Sconsigliata, se non a piccole dosi, a chi fa una dieta dimagrante, è l’ideale per rinvigorirsi e darsi una buona carica alla mattina, soprattutto nel mese di ottobre. Contiene acidi grassi essenziali, è ricca anche di zinco e di rame, aiutando a mantenere elastiche le mucose.



martedì 5 marzo 2019

Farnia


Strumenti musicali antichi nascono dalle galle della quercia

Strumenti musicali antichi, ricavati dalle galle della quercia a Perugia


Spesso a Perugia è possibile incontrare Jano, un liutaio speciale che fabbrica strumenti antichi o anche inventati da lui stessoutilizzando le galle della quercia. Si avvale anche della collaborazione di suo figlio. Entrambi usano lumache, pezzi di canna e molto altro per far suonare bene lo strumento. Usano anche tanti tipi di legno per creare strumenti a fiato, a corde e di tanti altri tipi.
Attorno alla sua bancarella c'è sempre molta gente che apprezza la sua creatività ed è incuriosita dal suo rapporto con la natura.

Galla della quercia: è un'escrescenza a forma tondeggiante, dovuta a una parassitosi della quercia.

giovedì 21 febbraio 2019

La robinia, scopriamola



LA ROBINIA
In inglese è chiamata black locust per la sua corteccia scura, ha rami spinosi e a forma di serpente, con baccelli che pendono fino alla primavera con i quali attira uccelli e scoiattoli. Da questi nascono dei grappoli di fiori profumati che assomigliano a quelli dei piselli, di colore variabile da bianco a rosa. Sono ricchi di un nettare amato da tutte le api che gli ronzano attorno. E’ una pianta molto importante per la produzione del cosiddetto miele d’acacia.
Un uccellino chiamato colino della Virginia va ghiotto per i suoi semi, anche se le foglie e la corteccia sono velenosi.
Il suo legno è molto duro, resistente anche alla sua deteriorazione quindi molto prezioso. Anni fa era detto ”albero maestro” a causa del suo pregiato tronco lungo e dritto. Resiste all’inquinamento, infatti viene piantata nei parchi e nelle strade di città.
Nome latino: Robinia Pseudoacacia.

STORIA
Il suo nome latino probabilmente deriva da Jean Robin o dal figlio Vespasien Robin: loro erano i giardinieri di Enrico IV di Francia i quali nei primi anni del Seicento introdussero questa pianta in Europa.

SIGNIFICATO
Eleganza.

SEGRETI E CURIOSITÀ
Ha una straordinaria fluorescenza visibile ai raggi ultravioletti. Sembra che scacci le zanzare.

ALTRE INFORMAZIONI
I cavalli se mangiano le foglie tossiche vengono colpiti da anoressia, depressione o battito cardiaco anomalo. Tuttavia in caso di alte temperature il veleno si distrugge quindi le foglie, non essendo più velenose vengono trasformate in mangime in Corea e Bulgaria.
Il suo forte legname si espande quando è bagnato e blocca le perdite d’acqua quindi viene usato per i chiodi delle navi, spesso più durevoli degli scafi su cui erano infilati.
I pionieri europei del Nord America costruirono navi e case con il legname della Robinia.
Le palizzate realizzate con questo legno possono durare oltre un secolo.


La quercia di Poggiodomo

LA QUERCIA DI POGGIODOMO: UNA DELLE PIÙ ANTICHE D'ITALIA

La quercia che la devozione mariana ha trasformato in edicola religiosa, cresce accanto le mura del cimitero di Poggiodomo. L’albero secolare ma in forte stato di deperimento, ha l’enorme tronco cavo per il marciume, e al suo interno è stata costruita una piccola edicola religiosa su cui è stata sistemata l’immagine della Madonna. Il legame della Madonna a tale albero è radicato in diverse culture e numerosi sono gli esempi anche di santuari dedicati alla Madonna della quercia spersi per l’Italia per non parlare poi delle immagini di diversi pittori che la rappresentano, un esempio classico nella nostra regione è rappresentato nella chiesa di San Michele Arcangelo di oggi dove tale immagine è stata rappresentata su una tegola romana che rappresenta la chioma della quercia. Simbologia Nel Rinascimento la quercia era considerata come un simbolo di grande forza, di resistenza, di ospitalità, a causa dei suoi folti rami, e allegoria della Prosperità della Vita. La correlazione tra la quercia e il mondo divino d'altronde era già un’usanza comune a Germani e Celti: Massimo di Tiro (II secolo dopo Cristo) testimonia che il forte albero è, per i popoli celtici e germanici, “la rappresentazione visibile della divinità”. Nel calendario celtico degli alberi, la quercia era associata al mese in cui cadeva il solstizio d’estate. L’apogeo della luce e del calore solare è stato associato in ogni religione alla figura splendente del divino. Tale albero è considerato un asse cosmico di parentela tra la terra e il cielo. Nella cultura greca la quercia è sacra a Zeus, l’albero del Dio degli dei rappresentava il più antico oracolo greco, ed era situato nell’Epiro, a Dodona. Anche nell’ebraismo la quercia è considerata come un’asse che unisce i due poli cielo/terra, l’uomo al Dio supremo. È risultato inevitabile, d’altronde, che la cultura cristiana vedesse nella quercia le stesse allusioni al divino già percorse da civiltà precedenti. La quercia accoglie così tra i suoi vasti rami, nella tradizione cattolica, la Vergine-Madre e il frutto divino del suo ventre carnale. Se i rami della quercia sono sinonimo di accoglienza, a loro volta la Vergine accoglie tutte le preghiere dei fedeli e dei bisognosi di miracoli e di prosperità della vita.

La quercia caduta

La quercia caduta

di Giovanni Pascoli
Dov'era l'ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo:era pur grande!  

Pendono qua e là dalla corona
i nidi della primavera
Dice la gente: Or vedo:era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria, un pianto… d'una capinera
che cerca il nido che non troverà
                                       


La quercia caduta
di Giovanni Pascoli


la quercia era la per terra ormai morta,
con il vento che gli scuoteva leggermente le foglie.
la gente diceva che “era grande”,
pendono qua e là da quella folta corona
con sopra i primi nidi dei piccoli uccellini.
la gente diceva che era molto sano,
tutti lo curavano,tutti lo curavano,
ma ad un tratto tutti gli uccellini avevano da piangere
perché non avevano più un albero che sostenesse il loro nido.💜♥️♥️


Cosa ne pensiamo noi?


Per noi ha un significato molto triste e drammatico.
Questo albero poteva rappresentare la vita di una
persona che magari non dimostrava
alcuna emozione ma donava agli altri tutto ciò che aveva,
💗💗🍏 e questo albero ha donato felicità.


Il messaggio dell’autore è:"Salva la natura, non eliminarla".

IMMAGINE
LINK VIDEO
                                     


LA VERA NATURA......💗🍏

Operazione quercia

L’operazione quercia (in tedesco Fall Eiche) fu il nome in codice di un’operazione militare che si svolse durante la Seconda guerra mondiale, finalizzata alla liberazione di Mussolini.
Fu portata a termine il 12 settembre del 1943 dai paracadutisti della seconda Fallschimajer-Division e da alcune SS del Sicherhettsdiemst.

Di Bundesarchiv, Bild 101I-567-1503A-05 / Toni Schneiders / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 

Che cosa accadde?
Il 25 luglio del 1943, alle ore 17.00, Mussolini si reca a Villa Savoiaper parlare con il Re dell’esito del voto del Gran Consiglio del Fascismo. Tra Mussolini e Vittorio Emanuele III, c’era stato un colloquio di 20 minuti. Dopodiché quest'ultimo comunicò a tutti che il voto dei gerarchi lo indusse a nominare il Maresciallo Pietro Badoglio come suo successore al vertice del Governo.
Fu così che nel cortile di Villa Savoia il Duce venne arrestato. Alle 22.15 del 25 luglio del 1943, alla radio, tutti gli italiani appresero che il Fascismo era finito.
Hitler decise di provarlo a liberare dal carcere. Ma questo significava che egli doveva scoprire, prima di tutto, dove gli italiani tenevano Mussolini. Gli italiani trasferirono Mussolini dalla caserma dei carabinieri a un luogo più sicuro.
 Il 12 settembre 1943 avvenne la liberazione del Duce, che era imprigionato a Campo Imperatore sul Gran Sasso, per ordine di Re Vittorio Emanuele dopo l’armistizio di Cassibile.
L’Operazione Quercia è stata intrapresa dall’ex ufficiale Otto Skorzeny e da alcune SS del servizio segreto. Mussolini fu portato fino a Vienna e poi a Monaco e poi incontrò Hitler a Rastenburg.

lorenzo giombolini, olivia bisaccioni, cecilia menzo fanali