venerdì 26 aprile 2019

Gelso, Qr



Morus alba



Morus alba

Riti natalizi della quercia in Valnerina di Cecilia e Sara

Riti natalizi della quercia in Valnerina

Esaminando gli usi natalizi della Valnerina e, specialmente, le usanze concernenti il ceppo di Natale si avvertirà come il tradizionale “cippu” da porre nel camino, secondo la tradizione, doveva essere ricavato da un albero di quercia per invocare la  resistenza al fuoco di questo legno duro e fibroso e per rendere ragione del prestigio sacrale di cui la quercia gode fin dalla notte dei tempi. 

Nei riti natalizi, la quercia esprime una serie di significati connessi all’abbondanza, alla stabilità e alla durata del legno inerente all’azione distruttiva del fuoco e del nucleo familiare, in primo luogo, del paterfamilias ,le cui formule augurali auspicano di poter accendere, in occasione del prossimo Natale, un nuovo fuoco; non a caso nel mondo antico la quercia, che il paganesimo consacra al Padre degli dei, si prestava ad essere assunta simbolo di paternità. 

Tra gli usi natalizi, è necessario menzionare un costume che, nelle sue ultime espressioni, è ridotto ormai a un gioco per bambini sprovvisto di significato. In occasione della vigilia di Natale, a Ponte di Cerreto, i bambini passano di casa in casa, provvisti di una sorta di mazzuolo di legno, a battere sul ciocco di Natale affinchè si sprigionasse una moltitudine di scintille. Lo sprizzare delle scintille dal ceppo veniva interpretato come auspicio di prosperità e ricchezza.

Il ceppo natalizio, antesignano del fuoco solstiziale paleocristiano, era tradizionalmente associato alla fertilità e all’abbondanza, tanto che la comunità rurale della Valnerina era solita trarre auspici dal fuoco del ceppo ponendo sul legno ardente gli alimenti della povera  dieta contadina.Stesse considerazioni vanno fatte a proposito della virtù fecondante ed apotropaica annessa alla cenere ed ai carboni del ceppo natalizio i quali venivano sparsi ai piedi degli alberi da frutta senza dimenticare che, in molti luoghi, ai frammenti carbonizzati del ceppo natalizio si attribuiva il potere di difendere la casa dal folgore.

 A proposito della relazione fra quercia e fecondità, tra i Wend, il 2 di Luglio, si piantava al centro del villaggio una quercia sulla cima della quale si innalzava un gallo di ferro per poi danzare attorno all’alto fusto del gigante, facendo girare in tondo il bestiame per ottenere salute e riproduzione.

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La quercia è un antinfiammatorio naturale?

Sì, sembra proprio che la quercia sia un antinfiammatorio naturale

Secondo la farmacopea tradizionale, dalla corteccia si estrae un prodotto che è utile contro le infiammazioni intestinali e della pelle, contrasta la febbre e rafforza l'organismo. Anche nei rimedi naturali dei Fiori del dottor Bach esiste l'“Oak”, che oltre che avere la funzione di tonico, rende più forte il carattere. Effettivamente si riconoscono nell'estratto di corteccia, delle foglie, delle gemme, delle radici e persino delle galle, dei principi attivi: tannini, acido gallico, sostanze amare e resine. Un uso eccessivo delle sostanze derivate dalla quercia può però essere tossico: ciò è dovuto in particolare ai composti tannici... e sono da evitare anche in caso di allergia agli stessi. Bisogna ricordare che se si vuole assumere l'estratto di quercia, serve sempre l'indicazione del medico, perché esso può limitare l'assorbimento di altre sostanze utili all'organismo e anche di altri farmaci presi contemporaneamente.
Per Edward Bach, tra le 38 tipologie di persone da lui individuate, c'è quella Oak: "Sono le persone che lottano e si battono energicamente per risolvere i problemi della vita quotidiana. Sono perseveranti e ostinati... Sono persone coraggiose, che combattono senza mai perdere la speranza o diminuire l'impegno… ”.

giovedì 25 aprile 2019

Canna


Arundo donax

Pioppo gatterino


Populus x canescens

Berretta del prete


Euonymus europaeus

Roverella

Leccio

Quercus ilex

Filemone e Bauci

Robinia, Qr

Robinia pseudoacacia



La robinia

Cinquenervia, Qr

Plantago major


Acero di monte, Qr


Acer pseudoplatanus




Pioppo bianco, Qr

Populus alba



Acero campestre, Qr

Acer campestre


giovedì 11 aprile 2019

Il Santuario della Madonna della Ghianda

Dove si trova

Il Santuario della Madonna della Ghianda si trova nel comune di Somma Lombardo, in provincia di Varese. 

La leeggenda narra che...

Al nome di Madonna della Ghianda è collegata una leggenda: nel XIII secolo, in un bosco vicino al paese di Mezzana, ad una giovane ragazza sordomuta che pascolava un gregge di pecore apparì una luce tra i rami di una quercia. Le si manifestò l'immagine di una grande Madonna. La Madonna le chiese di andare a chiamare suo padre. Il padre venne con altri suoi compagni, ma quando arrivarono dove la ragazza aveva visto la Madonna, essi non videro nulla. Qualche tempo dopo  la ragazza guarì miracolosamente dalla sua malattia.  I fedeli per onorare il luogo dell'apparizione, ovvero la quercia detta anche ghianda in dialetto) costruirono un tempio intitolato "Madonna della Ghianda".

La storia del santuario si può suddividere in tre tempi: prima era una semplice cappelletta di campagna, poi divenne una chiesa di piccole dimensioni, e infine un  Santuario, progettato da Pellegrino Tibaldi.

 Lo storico Ludovico Melzi (1837-1910) descrisse così il fatto: «L'apparizione miracolosa della Vergine ad una povera villanella che pasceva gli armenti presso una quercia, diede occasione, correndo il secolo XIII, all'erezione di una modesta celletta, in un luogo che fu poi detto alla Madonna della Ghianda."In seguito, lo storico aggiunse: «Il Santuario era ad una sola navata, lunga circa 14 metri, larga nove, col tetto a tegole su capriate, un altare, una sola porta d'ingresso, quattro bifore, due per lato che davano luce all'ambiente.»


Foto di: Alessandro Vecchi 



Affresco di Michelino da Besozzo nell'antica abside

Foto di: Alessandro Vecchi


Gli altri miracoli

Dopo il primo miracolo se ne verificarono altri: Antonio Visconti raccontò di suo figlio Andrea, di 5 anni, che era muto dopo una il  una malattia, andò al Santuario e, quando tornò a casa, parlava perfettamente. 

Un uomo, Giovanni de Batinidis di Magenta, era gobbo, non poteva sostenersi senza bastone. Alla vigilia del Corpus Domini, Giovanni visitò il Santuario della Madonna della Ghianda. Quando si mise dinanzi a Santo Stefano, gli sembrava che qualcuno lo percuotesse con una bacchetta sulla schiena proprio dove gli provava più dolore. Dopo otto giorni tornò al santuario, e dopo quella visita riuscì a camminare senza aver bisogno del bastone.    

Di Filippo, Irene, Edoardo

mercoledì 10 aprile 2019

Acero campestre, Powtoon Iachini,Chahi,Tenerini



La quercia delle streghe


Che cosa: la Farnia delle Streghe.

Dove: al parco di villa Carrara, in provincia di Lucca. 

Caratteristiche: l'albero ha circa 600 anni, è alto 15 metri e largo 4 metri; la sua chioma, a differenza degli altri alberi, si sviluppa orizzontalmente. 

Storia: attualmente questo albero è in ottime condizioni però ebbe diversi problemi durante il corso della sua vita. Durante la Seconda guerra mondiale i nazisti individuarono questa quercia come legna da ardere, ma poi il progetto di abbatterla fu abbandonato. 
In seguito fu colpita da un fulmine che le causò diversi danni. 
Oggi le sue radici hanno dei problemi a causa dei turisti che calpestano il terreno attorno. 

Leggende: il nome deriva da una leggenda che sosteneva che i rami si sviluppassero in maniera orizzontale perché sorretti dalle streghe. 
Un’altra leggenda narra che questa quercia sia quella in cui fu impiccato Pinocchio dagli assassini che lo volevano derubare.




Foto by Gianmarco Fusari
               
Di Iachini, Tenerini, Chahi.

Major Oak di Robin Hood

                                                     
Il Major Oak di: Dadulinka



Il Major Oak è un'enorme quercia che si trova nel villaggio di Edwinstowe nel cuore della foresta di Sherwood in Inghilterra e si crede che sia il luogo dove Robin Hood e la sua banda si accampavano. 
La pianta pesa circa 23 tonnellate e ha una circonferenza di ben 10 metri! 
L'albero ha un’età compresa tra gli 800 e i 1000 anni e, secondo alcune teorie, la sua strana forma deriva dall’unione di due alberi durante la crescita oppure dal fatto che questa pianta è stata potate ed è cresciuta più in larghezza che in altezza. 
Il nome di quercia "maggiore" le venne dato dal maggiore Hayman Rooke ed è stato proprio lui che nel 1790 diede la prima descrizione dettagliata di questo albero. 
I rami estremamente pesanti di questa pianta sono sorretti da piloni fin dall'Epoca Vittoriana
Nel febbraio del 1998 la compagnia soprannominata “Amici del Major Oak” ha cominciato a coltivare alberi da lei clonati portando le sue ghiande in tutto il mondo. 
Nel 2003 a Dorset, nel Regno Unito, è iniziata una piantagione di ben 260 piante derivate dalla famosa quercia
Nel 2002 il Major Oak fu nominato come uno dei cinquanta alberi che appartengono all'eredità nazionale della Gran Bretagna. 
Nel 2005 questa storica quercia fu proclamata come una delle meraviglie d’Inghilterra dal programma televisivo Seven Natural Wonders .


Di: Francesca Tomassini, Angelica Lamincia, Emma Pagliari.

mercoledì 3 aprile 2019

La quercia dello sposo: la quercia che fa innamorare

La quercia dello sposo: la quercia che fa innamorare

"Non ci crederete mai!
Esiste una quercia che fa innamorare davvero le persone!"
The Bridengroom’s Oak è una quercia che si trova fuori Eutin in Germania. Ha persino un indirizzo postale dove vengono inviate le lettere da tutto il mondo. La sua storia inizia circa 100 anni fa, da una storia d’amore.
Intorno al 1890 una ragazza di nome Minna si innamorò di Wilhelm, ma il padre della ragazza le proibì di vederlo.
I due innamorati si scambiavano lettere d’amore lasciandole in un nodo dell’albero, chiamato “Quercia Dello Sposo”. Dopo un anno il padre scoprì tutto, ma inaspettatamente, diede loro il permesso di sposarsi. E i due lo feceri il 2 giugno 1891 proprio sotto i rami della quercia, che contribuirono a mantenere vivo il loro amore.
La storia si diffuse in tutta la Germania, così le persone iniziano a scrivere delle lettere e a inviarle all'albero.
Nel 1927 le poste tedesche gli assegnarono un indirizzo postale in maniera tale che tutti potessero inviare all'albero la loro lettera d’amore. Chi cerca l'amore e l'anima gemella può liberamente controllare le lettere che sono sull'albero e portare via quella a cui vogliono rispondere.
All'albero è legata anche un’altra leggenda: se una donna cammina intorno al tronco per tre volte sotto la luna piena mentre pensa al suo amato, senza parlare o ridere, lo sposerà entro un anno.
La quercia dello sposo è l’unica al mondo con un unico indirizzo postale. Sei giorni a settimana il postino porta le lettere all'albero.
Se cercate una persona da amare, scrivete a questo indirizzo e l’albero vi porterà l’amore:
BRAVTIGAMSEICHE         DAUDER FORST 23701 EUTIN, GERMANIA
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Autori del post: Martina Migliacci, Sofia Massinelli e Giulia Zugarini.