giovedì 28 marzo 2019

Ghiande e Nerino umbro

GHIANDE E NERINO UMBRO: LO STATO BRADO

L'Umbria è stata da sempre una terra legata all'allevamento dei maiali. Le tecniche di produzione di salumi e prosciutti d'altronde sono definite come l'antica arte della norcineria, che prende il nome proprio dalla famosa città umbra.
Foto del Nerino umbro, di Laurenzi

Oggi in Umbria è stata ripresa la tradizionale tecnica di allevamento all’aperto dei suini, in particolare per il "nerino", che si differenzia dall’allevamento nei porcili per l’uso di grandi superfici di terreno recintate, all’interno delle quali i suini hanno a disposizione zone per l’abbeverata, l’alimentazione e il riposo. L'obiettivo è quello di far vivere i suini in modo naturale, curando anche la qualità del loro cibo e dell’ambiente, controllare le loro condizioni di salute e benessere.
Si è scelto di continuare con la tradizione dell’allevamento allo stato brado su una superficie di prato e bosco in una delle zone più incontaminate della Valnerina, nei pressi di Cerreto di Spoleto, dove il clima favorisce il naturale ambientamento e la crescita del maiale nero umbro.
Nell'area destinata all’allevamento, il maiale Nerino resta sempre attivo ed in movimento, perciò il suo corpo accumula meno grassi nocivi e più massa muscolare.
Ed ecco che la quercia fa il suo dovere e funge da sostentamento nell'allevamento dei maiali così come accadeva  sin dall'antichità.
Il nutrimento per i dolcissimi nerini è a base di prodotti naturali: soprattutto ghiande, tuberi ed erbe che i maiali si procurano grazie alle caratteristiche del terreno e dell’ambiente circostante.

Di Elena e Mavi

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